Siamo alla vigilia del ballottaggio che deciderà chi, tra Vincenzo Carfora e Massimo Iodice, sarà il prossimo sindaco di Casoria. Carfora, candidado sindaco sostenuto dal centrosinistra cittadino (Italia dei Valori, Partito Democratico, Futuro Libertà Impegno e Alleanza per l’Italia oltre a Noi d’Arpino Autonoma per successivo apparentamento dopo aver candidato a sindaco nel primo turno Mariano Marino, consigliere comunale PSE uscente, ) è medico cardiologo ed è stato già consigliere comunale per l’UDEUR e per il PSE.. Attualmente è consigliere provinciale per Alleanza per l’Italia, l’unico casoriano presente nell’assise di piazza Matteotti. Massimo Iodice, sostenuto da Forza del Sud, Nuovo PSI, UDC, Nuova Città per Casoria e Casoria in Positivo oltte all’UDEUR e a La Caravella per successivo apparentamento, dopo aver appopggiato al primo turno il sindaco uscente Stefano Ferrara, più giovane di Carfora, è commercialista e nella sindacatura Ferrara è stato assessore al bilancio. Entrambi sono sposati con figli. Entrambe le candidature sono state decise, come si ricorderà, all’ultimo momento. Al primo turno ha ottenuto più voti Iodice. Decisivo sarà l’atteggiamento degli elettori che al primo turno hanno sostenuto il sindaco uscente Stefano Ferrara. Quest’ultimo li ha ivitati a votare il candidato che gli elettori ritengono più in grado di assolvere il delicato compito di succedergli sulla poltrona di primo cittadino della quarta città della Campania. Con atteggiamento discutibile, come tanti tenuti in questi ultimi anni, i vertici del PDL, a cominciare dal Presidente della Provincia e coordinatore provinciale Luigi Cesaro, dopo aver rinunciato all’apparentamento, hanno poi preso posizione invitando i simpatizzanti del PDL a votare Iodice. Incapaci di prendere posizioni chiare, dopo aver spaccato il partito al momento del voto alle elezioni regionali, ondeggiano da una posizione all’altra creando totale disorientamento nell’elettorato e favorendo (inconsapevolmente?) il centrosinistra. Cesaro, unitamente a Nespoli, Cosentino e Landolfi, in questi tre anni di consiliatura non hanno fatto che litigare e far litigare portando alla fine anticipata una consiliatura che poteva essere un’occasione storica per il centrodestra e la città. Atteggiamenti che devono far seriamente riflettere i vertici nazionali del partito di Berlusconi, che a Casoria ha dato davvero il peggio di sé. E se, come a questo punto appare probabile, la vittoria sarà di Carfora, le responsabilità del quadrumvirato sono chiare ed ineludibili.
O. Salice